Raimon Panikkar

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PERCORSO DI VITA E DI PENSIERO

 

 

4. La docenza universitaria in California (1966-1987)

Inizia così la sua carriera universitaria negli Stati Uniti, anche se non abbandona le relazioni con l’India. Nel corso di oltre venti anni, dalla metà degli anni ‘60 sino alla fine degli anni ‘80, Raimon Panikkar divide il suo tempo fra l’India e gli Stati Uniti. Tiene corsi di religioni comparate in qualità di visiting professor nelle università di Harvard e California, alla “Union Theological Seminary” di New York, al “Center for the Study of World Religions” dell’Università di Cambridge (Inghilterra), a Montréal (Canada) e altre localià dell’America Latina (Messico, Venezuela, Colombia, Perú, etc.). Nel 1970 è nominato Professore onorario all’“United Theological College” di Bangalore e dal 1971 al 1987, anno del suo ritiro, si stabilisce quasi permanentemente all’Università di California a Santa Barbara, quale titolare della cattedra di Filosofía Comparata della Religione e Storia delle Religioni.

“Trascorsi un quarto di secolo tra una delle città più ricche, dello stato più ricco, della nazione più potente e l’esatto contrario (a dodici ore di fuso orario) una delle città più caotiche, in uno degli stati più ‘sottosviluppati’, di uno dei paesi più poveri del mondo: tra Santa Barbara, in California, negli Stati Uniti, e Varanasi, nell’Uttar Pradesh, in India. La mia vita interiore era, letteralmente, l’unico punto di unione tra due sfere della mia vita” (Invitación a la sabiduría, Madrid 1998).

Furono, sia dal punto di vista scientifico che letterario, anni molto fecondi nel corso dei quali andò pubblicando numerosi articoli su riviste di tutto il mondo:
Theoria to Theory and Harvard Divinity Bulletin di Cambridge, Communio Viatorum di Praga, Kairos di Saisburgo, Aeropag di Monaco, Studia Liturgica, di Rotterdam, La Vie Spirituelle di Parigi, Salmanticensis di Salamanca, Revista de Occidente e Cuadernos para el Diálogo di Madrid, Orient di Montreal, The Whole Earth Papers di New York, Interculture, The Teilhard Review, Humanitas, Revue Internationale de Philosophie, Monchanin Information, Japan Missionary Bulletin, Concilium, The Clergy Review, Indian Ecclesiastical Studies, Jeevadhara, Indian Journal of Theology, etc.

Numerose sono inoltre le sue collaborazioni a opere collettive; pubblica inoltre in questi anni gran parte dei suoi libri:

Kerygma und Indien (Hamburg 1967);
Offenbarung und Verkündigung. Indische Briefe (Freiburg 1967);
Técnica y tiempo. La tecnocronía (Buenos Aires 1967);
La gioia pasquale (Vicenza 1968);
L’homme qui devient Dieu. La foi, dimension constitutive de l’homme (Paris 1969), un saggio integrato dal dibattito con E. Castelli, G. Girardi, S. Breton, H. Ott e altri);
La presenza de Dio (Vicenza 1970);
El silencio del Dios (Madrid 1970), una delle sue grandi opere; il primo prologo è datato a Varanasi 1967 e Harvard 1968), che vedrà numerose edizioni in castigliano, italiano (1985 e 2006 - edizione completamente riveduta Il silenzio del Buddha. Un a-teismo religioso), inglese (1989), tedesco (1992 e 1996) e olandese (2002);
The Trinity and World Religions (Bangalore, 1970) è un’altra delle opere più importanti di Panikkar, rieditata numerosa volte; edizione rivista e ampliata The Trinity and the Religious Experience of Man. Icon, Person, Mystery, London 1973. La Trinidad y la experiencia religiosa, Barcelona 1989), ha contato varie edizioni in italiano (1989), tedesco (1993), céco (1999), catalano (1998), portoghese (2001) e francese (2003).
Dimensioni mariane della vita (Vicenza 1972);
Worship and Secular Man. (London-New York, 1973; Culto y secularización. Apuntes para una antropología litúrgica, Madrid 1979).
Salvation in Christ (California 1972).
Spiritualità indù. Lineamenti (Brescia 1975; Espiritualidad hindú. Sanatana dharma, Barcelona 2005);
The Vedic Experience: Mantramanjari. An Anthology of the vedas for Modern Man and Contemporary Celebration (Los Angeles - London 1977); una antologia dei Veda con diverse edizioni in italiano (2001 y 2004).
The Intrareligious Dialogue (New York 1978; edizione riveduta e ampliata, New York 1999), altra opera fondamentale di Panikkar sul dialogo religioso con edizioni in francese (1985), polacco (1986), italiano (1988), tedesco (1990), indonesiano (2000) e cinese (2001).
Myth, Faith and Hermeneutics. Cross-Cultural Studies (New York 1979; edizione rivista e ampliata in italiano: Mito, fede ed ermeneutica. Il triplice velo della realtá, Milano 2000) con edizioni in tedesco (1990 e 1992), in tamil (2003) e spagnolo (2007).
Blessed Simplicity. The Monk as Universal Archetype (New York 1982; Elogio de la sencillez. El arquetipo universal del monje, Estella 1993; Beata semplicità. La sfida di scoprirsi monaco (Assisi 2007).

*1. Un uomo eccezionale. La quadruplice identità di Raimon Panikkar

*2. Un’ origine multiculturale e multireligiosa. Da Barcelona a Roma, passando per Bonn, Madrid e Salamanca (1918-1954)

*3. L’India. Simbiosi cristiana-hindú-buddhista. L’ incontro con Monchanin e Le Saux (1955-1966)

*5. Il ritorno alle radici catalane a completamento del suo ciclo vitale

*6. L’opera scritta di Raimon Panikkar

*7. Svariati Panikkar o una continuità nella diversità?

*8. Attività di conferenziere

*9. Il ritorno alla Sorgente

*10. Il suo lascito intellettuale

“Sono partito cristiano, mi sono scoperto hindù
e ritorno buddhista,
senza cessare per questo di essere cristiano”